
Utopia era il nome del progetto per il quale Diego Zane ed io abbiamo viaggiato alla ricerca di immagini e ispirazione, negli anni tra il 1996 e il 2005.
Diego era regista e produttore indipendente di video, animato da molte passioni tra cui lettura, studio, scrittura, musica, fotografia, elettronica e informatica, che integrava nelle sue opere.
Lavorava al progetto da diversi anni quando ci siamo incontrati.
Si trattava di una ricerca complessa e articolata, ispirata ai suoi interessi, tra cui sociologia (all’epoca indagava la relazione tra ambienti urbani e movimenti culturali e musicali legati alla trance contemporanea), scienza sistemica e studio dei pattern, e avrebbe dovuto portare ad una serie di creazioni e performance multimediali.
Era un progetto di vita in divenire, e nonostante il grave ictus che lo ha colpito nel 2002, Diego non ha mai smesso di lavorare in quella direzione.
Dopo qualche anno, io ho avuto bisogno di cercare in altre direzioni ed ho incontrato lo yoga, ma oggi, a due anni dalla sua scomparsa, so che la riflessione sulla solitudine e l’interconnessione, su tutto ciò che ci avvicina o allontana da quello che viene chiamato sentimento oceanico, è il terreno su cui continuiamo ad incontrarci.

È per questo che vorrei trovare un modo per condividere almeno una parte di quel sentire, attraverso ciò che eravamo, ciò che Diego ci ha lasciato, e ciò che continuo ad esplorare.
Mi piace immaginare questo spazio come una sorta di raccoglitore multimediale in cui inserire immagini, musica, pensieri, citazioni e tutto ciò che può ispirare una riflessione su questi temi, per poi vedere se e come si evolverà nel tempo.
A presto. Suzanne